mercoledì 15 settembre 2010

La felicità?...un battito d'ali di farfalla...

Volevo fare due parole in chiusura di questo blog che mi ha dato tante emozioni in questi ultimi mesi...
Ho passato molti anni tra errori, scelte sbagliate, bocconi amari ingoiati...
Ho passato anche momenti belli, gioiosi, togliendomi qualche soddisfazione...
Quando ero giovane pensavo e credevo che la felicità esistesse.
Poi con il passare degli anni ti rendo conto si, che esiste, ma non a tutti è dato di raggiungerla.
Allora ti metti l'anima in pace e ringrazi per tutto ciò che hai ricevuto.
Un bel giorno scopri una cosa bellissima: la felicità esiste!!! Ti dici...c'ho le prove!!!
Oggi mi sento come un bambino con davanti un cono gelato "enorme" ma che non posso toccare...
Si la felicità esiste, anche se ti sfiora un solo attimo, un leggero battito di ciglia, un battito d'ali di una farfalla, una nuvoletta impalpabile che si dissolve in un leggero alito di vento.
La senti, la vedi quasi...ed è già volata via.
In questa vita mi sono meritato solo un battito d'ali di farfalla...
Ai miei pochi ma stimatissimi lettori voglio solo dire che questo blog ha terminato la sua funzione, come del resto anche il mio attimo di felicità.
Fino quando resterà aperto non mi è dato saperlo, ma potrà essere solo arricchito dai vostri commenti, se lo vorrete. 
Vorrei lasciarvi con una poesia di Alexis (spero che qualcuno di voi lo conosca) che in questo particolare momento mi sta molto a cuore.
GRAZIE!
La panchina dell'eternità
Era l'autunno, il vento a mulinelli correva tra le foglie lungo il viale
e dentro le pozzanghere i brandelli del nostro cielo,
pallido ideale che io ti regalavo. Quei brandelli erano i miei gioielli.
Lontano, era lontano l'ultimo temporale!
Mi vorrai sempre bene?... Eternamente!...mi rispondevi.
Era felicità quella panchina tra le foglie spente,
quella panchina dell'eternità!
Quant'acqua nelle scarpe! E il triste saluto della sera!
Domani alla stessa ora! Addio bambina!
Davamo una carezza alla panchina ed uno sguardo al viale.
Cosa c'era dentro il mio cuore allora? Forse un fiore.
Forse una goccia d'acqua che ora è asciutta.
Ho sposato la nebbia, la panchina è distrutta. E tu?
Se passo lungo il viale oggi mi coglie il desiderio di vederti ancora
e allora, solo, in ginocchio, frugo tra le foglie!

lunedì 30 agosto 2010

...Torino e la Mole...


Tanti anni fa, come da buon torinese, ero salito fino alla prima terrazza della Mole Antonelliana. Bella visione della bella Torino. I palazzi storici della città, le vie diritte e strette, i viali alberati. Qualche anno dopo, incuriosito e spronato da alcuni amici, prendo l'ascensore che mi porta fino alla seconda terrazza. Panorama mozzafiato: Superga, la Sacra di San Michele, le Alpi, le colline, villa Regina. Uno spettacolo unico. Nel discendere con lo stesso ascensore, ecco che scatta in me la voglia di guardare in basso. Non l'avessi mai fatto: mi è presa l'angoscia, vertigini, capogiri, ansia. Promessa: "non mi beccate più; io qui non ci vengo mai più per nessun motivo al mondo". Promessa mantenuta...fino a sabato scorso... In una giornata ideale, con un cielo terso, tanta gente, "la" donna ideale mi chiede: "vieni sulla Mole con me?". Sono rimasto senza parole... ripensando alla mia promessa,  non tanto per la promessa, ma per l'ansia che, aumentata in questi ultimi anni con le vertigini esasperate forse dall'età, mi attanagliavano ed in un primo momento ho detto un si per farmi coraggio. Al momento di consegnare i biglietti io ritraggo il mio: decido di aspettare giù. In quel momento ho provato "vergogna" non per la paura, ma per la delusione che potevo arrecare, ed anche se sapevo che mi avrebbe "capito", mi sono detto: "non posso fare ciò: DEVO salire anche io". Così ho fatto e ne sono stato felice. Molta ansia, molte vertigini, molti capogiri, ma con nel cuore la felicità di essere stato letteralmente preso per mano e portato su. Al solito la visione era da far mancare il respiro: Superga, la Sacra di San Michele, le Alpi, le colline, villa Regina. In quel momento Torino mi è sembrata mille volte più bella, mille volte voluta in quei "cinquantacinque secondi alla velocità di un metro e mezzo al secondo" di salita, con il batticuore di tenere la mano stretta stretta ad un "sogno...al mio sogno"!!!
Giornata "indimenticabile"! 

Giornata ideale, clima ideale, la mano della donna ideale. 
Notte di piacevoli pensieri e sensazioni, 
notte di gioia nel cuore,
notte carica di significati... 
...si, anche oggi ho un motivo per riaprire gli occhi...!!!

domenica 22 agosto 2010

Organizzazione perfetta...

Quando si dice l'organizzazione!!!! eh?
Non è la prima volta che mi capita... Era già successo due settimane fa... sul lago maggiore.
Serata perfetta: duecento artigiani con i loro banchi, fuochi d'artificio mondiali sul lago, clima ideale, donna ideale.
Anche ieri sera a Torino.
Era da tempo che non mi recavo a Torino di sera per godermela, ammirare le sue piazze, le sue strade strette del centro, le luci che le illuminano.
Anche ieri sera, dopo una buona pizza agli "Amici miei" (pubblicità occulta), serata perfetta: tanta gente, la luna al suo terzo quarto, clima ideale, donna ideale.
Dall'alto del Monte dei Cappuccini, molto spesso meta della mia gioventù, un tuffo al cuore poter ri-osservare la Gran Madre illuminata, la Mole, Superga, piazza Vittorio e le vie del Centro. Suggestive, emozionanti.
Via Po con le sue librerie, piazza Castello, i portici che mi dicono il Re fece costruire per tutta la via Po per non far bagnare la sua Corte quando andavano a pescare nel fiume, piazza Carignano, palazzo Carignano, via Carlo Alberto, via Accademia delle Scienze, la biblioteca nazionale... un tourbillon di emozioni. Non fa freddo, anzi, ma i brividi mi percorrono nel rivedere la mia Città; la città che ho sempre amato anche se da tempo non ci vivo più.
Una panchina davanti a palazzo Carignano, bimbi che giocano, cagnolini che li rincorrono, gente ai tavoli dei locali pubblici...e nessuno che si accorge che una ragazzina molto giovane comincia a preparare il suo giaciglio notturno con dei cartoni sotto il portico del palazzo...o forse sarebbe più giusto dire che la "gente" volge lo sguardo in altra direzione per non vedere. Tanta tenerezza nel vederla. La osserviamo e ci viene tanta commozione e rabbia per queste "persone" invisibili. Allora, e solo in questa occasione. vorrei essere una persona importante per poterli aiutare ad avere una vita almeno "normale"... Poi ripensandoci mi sono detto: a cosa serve essere importanti, basterebbe che ognuno di noi spostasse un granello di sabbia per smuovere una montagna: io il mio granello lo sposto già da tempo per quanto mi è possibile.
Nel rientrare sono felice per aver provato in una sera tante emozioni così forti.
Mi rimetto in giardino a guardare il cielo, le stelle, sentire il profumo dell'erba umida, il profumo della notte e ripercorro i momenti di una serata "unica".
Serata perfetta: tanta gente, la luna al suo terzo quarto, clima ideale, donna ideale.
Ora posso aspettare sereno il cinguettiio che annuncia l'alba di un nuovo giorno.
Anche oggi ho un motivo per riaprire gli occhi...!!!

sabato 21 agosto 2010

a volte i pensieri giocano...

Notte di pensieri... notte di ansia...
Questa notte i miei pensieri si sono divertiti ad accavallarsi, a rincorrersi in maniera disordinata: questa notte hanno "giocato".
Si rincorrevano... e come sempre accade, quando non sei sereno, i momenti brutti hanno il sopravvento sui momenti belli. Pensi a cosa hai fatto o detto, e a cosa avresti potuto fare o dire. Sempre sbagliando.
Il silenzio assordante rotto dall'esasperante "tic tac" dell'orologio faceva a pugni con il mio stato d'animo.
Esasperato sono andato in giardino verso le tre. Li il profumo della notte mi ha invaso: nessun rumore, nessuna luce, solo io e il profumo della notte.
I pensieri brutti che mia avevano invaso cominciavano a dissolversi. Pensa positivo...mi dicevo. Pensa a cosa ti è capitato poco più di sei mesi fa.
Sentirsi invadere da quel profumo di erba umida mi ha riportato con la mente a quando da ragazzo amavo dormire all'aperto nelle notti d'estate. Guardare il cielo, le stelle e costruire con la mente il giorno successivo. Pensare all'amore, che non conoscevo ancora, e alla spensieratezza della gioventù.
Fino a qualche mese fa vivevo alla giornata; stanco e senza un motivo vero per risvegliarsi...
Allora ti chiedi: cosa ci faccio su questa terra? Che compito ho? Quale è la mia missione?
Domande senza risposta. Domande inutili? Si, fino a quando non scopri i veri sentimenti, si, quelli che per anni hai accantonato, quasi dimenticato. Ti riscopri sognatore. Ti riscopri con il cuore ancora giovane.
Vorresti stringerti forte al petto le persone che ami.
Le ore passano...alcuni cinguettii rompono il silenzio. La luce comincia a filtrare attraverso le palpebre chiuse. Non vuoi che arrivi l'alba, non ancora. Quell'alba che romperà l'incantesimo, che ti porterà alla realtà. Allora stringi forte gli occhi per sognare ancora un po', per vivere questo momento magico.
Poi la luce diventa prepotente e allora apri lentamente gli occhi sorridendo al mondo... perchè oggi ho un motivo per aprire gli occhi!

martedì 3 agosto 2010

Il vaso di maionese e i due bicchieri di vino

Quando ti sembra di avere troppe cose da gestire nella vita, quando 24 ore in un giorno non sono abbastanza, ricordati del vaso della Maionese e dei due bicchieri di vino...

"Un professore stava davanti alla sua classe di filosofia e aveva davanti alcuni oggetti.

Quando la classe incominciò a zittirsi, prese un grande barattolo di maionese vuoto e lo iniziò a riempire di palline da golf.

Chiese poi agli studenti se il barattolo fosse pieno e costoro risposero che lo era.

Il professore allora prese un barattolo di ghiaia e l a rovesciò nel barattolo di maionese.

Lo scosse leggermente e i sassolini si posizionarono negli spazi vuoti, tra le palline da golf.

Chiese di nuovo agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi concordarono che lo era.

Il professore prese allora una scatola di sabbia e la rovesciò, aggiungendola nel barattolo; ovviamente la sabbia si sparse ovunque all'interno.

Chiese ancora una volta se il barattolo fosse pieno e gli studenti risposero con un unanime 'sì'.

Il professore estrasse quindi due bicchieri di vino da sotto la cattedra e aggiunse il loro intero contenuto nel barattolo, andando così effettivamente a riempire gli spazi vuoti nella sabbia.

Gli studenti risero.

'Ora', disse il professore non appena la risata si fu placata, 'voglio che consideriate questo barattolo come la vostra Vita.

Le palle da golf sono le cose importanti: la vostra famiglia, i vostri bambini, la vostra salute, i vostri amici e le vostre Passioni; le cose per cui, se anche tutto il resto andasse perduto e solo queste rimanessero, la vostra vita continuerebbe ad essere piena.

I sassolini sono le altre cose che hanno importanza, come il vostro lavoro, la casa, la macchina...

La sabbia è tutto il resto: le piccole cose.

Se voi mettete nel barattolo la sabbia per prima, non ci sarà spazio per la ghiaia e nemmeno per le palle da golf.

Lo stesso vale per la vita: se spendete tutto il vostro tempo e le vostre energie dietro le piccole cose, non avrete più spazio per le cose che sono importanti per voi.

Prestate attenzione alle cose che sono indispensabili per la vostra

felicità: giocate con i vostri bambini, godetevi la famiglia ed i genitori fin che ci sono; portate il vostro compagno/a fuori a cena...

E non solo nelle occasioni importanti!

Dedicatevi a ciò che amate e alle passioni, tanto ci sarà sempre tempo per pulire la casa o fissare gli appuntamenti.

Prendetevi cura per prima cosa delle palle da golf, le cose che contano davvero.

Fissate le priorità...

Il resto è solo Sabbia.

Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse il vino.

Il professore sorrise: 'Sono felice che tu l'abbia chiesto.

Serve solo per mostrarvi che non importa quanto piena possa sembrare la vostra vita: ci sarà sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico."

NB: Non ho idea di chi sia l'autore di questa nota, ma se lo incontrassi ... gli offrirei una bottiglia di Champagne !!!!